Alla fine di una relazione d’amore, sia lasciare che essere lasciati è comunque un’esperienza estremamente delicata e dolorosa, spesso contrassegnata da senso di vuoto e fallimento.
Il termine del rapporto condizionerà il nostro benessere, il grado di autostima, la capacità e la fiducia di proiettarsi verso il futuro e viversi il presente senza rimanere aggrappati dolorosamente alla storia passata con inutili rimpianti, rancori, sensi di colpa. Soprattutto la fine di un rapporto può compromettere la nostra capacità di credere in una nuova relazione senza far pagare al futuro partner errori del passato.
In genere al termine di una relazione abbiamo due tendenze per motivare l’accaduto: o incolpiamo noi stessi oppure l’altro. Nel primo caso contribuiamo ad abbassare la nostra autostima ed apprezzamento di noi stessi. Nel secondo caso alimentiamo critica, sfiducia e diffidenza verso la vita, il mondo esterno e gli altri.
In entrambi i casi ci chiudiamo in noi stessi e al flusso della vita, rimanendo ben lontani dalla consapevolezza delle nostre effettive responsabilità all’interno della coppia che sono comunque sempre parziali, avendo entrambi i partner mancanze e “colpe”.
Attraverso un percorso di counseling potrai trovare uno spazio empatico di sfogo, ascolto ed accoglienza del tuo dolore, attraversando il quale – a tempo debito – potrai conoscerti maggiormente e comprendere le tue dinamiche interiori, bisogni, desideri al fine di stare meglio con te stesso e quindi con il tuo futuro partner.
Solo accogliendo in uno spazio interiore questa sofferenza, puoi arrivare alla sua accettazione e qualcosa accade: impari qualcosa dall’esperienza e puoi col tempo addirittura cogliere, dietro gli abbandoni sentimentali, dei regali che la vita ti offre.
Certi amori nascono per insegnarci il distacco, come se fosse proprio la separazione a consentirci di prendere consapevolezza di alcuni nostri aspetti, come l’attaccamento che avevamo verso il partner, quasi fosse la fine del rapporto a dare consistenza e senso alla storia stessa.
Senza rendercene conto, l’abbandono a volte è una modalità con cui l’esistenza ci protegge da relazioni disfunzionali, anche se è difficile averne comprensione nel momento in cui proviamo il dolore. A distanza di tempo, non di rado, capita che la persona si rende conto che essere stata lasciata e abbandonata dal partner è stata la cosa migliore che potesse capitarle. In caso contrario sarebbe rimasta in una relazione tormentata e faticosa, senza trovare mai il coraggio di interromperla.
Tanti sono gli insegnamenti che possiamo cogliere dalle esperienze di vita, anche e anzi soprattutto se dolorose. A noi la scelta di cosa fare e come gestire la sofferenza. Spesso questa è un fondamentale segnale da decodificare ed un motore di cambiamento e crescita personale.
E tu cosa scegli?